Ho un disegno per te
Aprile 2019. In occasione del mio compleanno ho chiesto ai miei iscritti alla newsletter Scintilla, di raccontarmi una storia, la loro storia, in cambio le avrei dato vita con le mie illustrazioni. Ho ricevuto davvero tante storie ma ne ho selezionate solo 5, quelle che ti mostro qui sotto e come grazie ho inviato ad ognuna delle persone che hanno scelto di aprimi il loro cuore una cartolina raffigurante la propria storia.
Un bene che non ci sta
…credo che se potesse esistere un’illustrazione che possa rappresentarmi sarebbe quella che esprime il mio amore sconfinato per mia mamma… noi che per affetto ci siamo sempre dette e ci diciamo “ti voglio tanto bene che non ci sta” perché non esiste una misura che possa effettivamente esprimere l’amore smisurato che ci lega… Dico sempre che non esiste per me vita se non una di cui lei ne fa parte… Mi ha dato così tanto ed io ho bisogno ancora di tantissimo tempo per ripagarla di tutto ciò che per me ha fatto… ❤
Cristina
Io sono luce
… Ho dovuto lottare contro il bullismo e la depressione per molti anni, con pochissimo aiuto da parte degli altri. Tuttavia sono sempre riuscita a sorridere, anche nei momenti più bui, e a lottare per i miei ideali senza lasciarmi battere. 😁
Yu
Discover your joy
… Vorrei che raccontasse di un’anima libera, vera, in grado di donare amore e di essere se stessa: un’anima che appartiene ad una donna ormai cresciuta ma che cerca di vedere e vivere le cose come fosse una bambina per meravigliarsi sempre e scoprire che in fondo stare su questa terra non è poi così male!
Rita
Io sono vita
… mi chiamo Michela e sto cercando di ricostruirmi.
Fino a tre anni fa mi definivo una linguista per formazione scolastico lavorativa (per la precisione nipponista) che però da grande vorrebbe fare il fabbro per tessere storie di metallo e pietre dure. Fino a tre anni fa credevo di avere tutto il tempo del mondo, credevo che tutto quello che non riuscivo a fare quest’anno potevo farlo tranquillamente il prossimo, perché a 36 anni hai ancora tutta la vita davanti. Fino a tre anni fa mi arrabbiavo per i contrattempi quotidiani, se qualcosa non andava come volevo, se internet non funzionava, se il programma si bloccava facendomi perdere le ultime ore di traduzioni (mai disattivare l’autosave, mai!), se non trovavo parcheggio.
Poi, tre anni fa, mi hanno trovato un tumore.
E lì il mio mondo è crollato.
Sostituito da attese infinite, dolore, paura, interventi, chemioterapia, intossicazione, danno neurologico, terapie semisperimentali, tanto dolore, attese infinite, incognite, speranze puntualmente stroncate, terapie a vita, esami e visite continue, silenzi e sorrisi tirati, lacrime e paura, dolore e depressione, il grigio, attese.
Un corpo che non risponde più alle necessità base, il dover dipendere totalmente dagli altri, i crolli emotivi.
In tutto questo ci sono isole di luce e calore, la necessità e la possibilità di ricostruirsi, pezzo per pezzo, trattenere i frammenti più importanti e chiudere le cicatrici con l’oro, dare un senso al dolore cercando di tirarne fuori qualcosa di bello, per me e per il mondo.
Non so ancora come, ci sono ancora troppo dentro, come su una nave in tempesta, quando non distingui più il cielo dal mare tanto da non capire più quando puoi respirare, persa nel grigio perché nel grigio non c’è dolore.
Però sto iniziando a tornare una persona e non più solo una serie di sintomi e terapie, una persona che ha priorità molto diverse rispetto a tre anni fa, il mio punto di vista sta cambiando, sto accettando il fatto che non tornerò mai più quella che ero e non voglio essere una pallida imitazione di me stessa, certe cose non potranno mai più essere, per quanto io le voglia o faccia di tutto. E allora sto cercando di costruirmi una nuova dimensione, di ricostruire non una “nuova me”, solo la me di adesso, con tutte le sue cicatrici, le sue incrinature, le sue sconfitte e la consapevolezza che no, non abbiamo tutto il tempo che pensiamo, ma con quello che abbiamo, possiamo fare più di quello che crediamo ^____^
Michela
Abbraccio d’anima
La primavera è sempre un momento delicato per il mio umore, per il mio carattere lunatico già di suo.
Fatico, arranco, spesso vedo tutto nero mentre il mondo, fuori, sogghigna con fare altezzoso e mi sbatte di fronte agli occhi fiori dai mille colori.